questo post meriterebbe un sottotitolo:
"Blam!-pensiero".
Entrare in sintonia con quanto richiesto da una casa editrice è spesso molto difficile, specie se la casa editrice in questione è nuova, sconosciuta ed in giro non esistono prodotti a cui riferirsi.
Capita anche che degli autori mandino disegni, progetti, che normalmente sarebbero anche pubblicabilissimi, professionali, anche ben strutturati, ma arrivino nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
E' tempo di crisi, ma anche di rinnovamento.
Tempo di fermenti, di idee, di tensioni sociali, contrasti tra religioni, valori tradizionali e moderni.
Bisogna esserci.
Oppure no.
Una via di mezzo non esiste.
Non è accettabile.
I cambiamenti si fanno prendendo una posizione, innanzitutto, e poi scegliendo l'azione misurata all'obiettivo prefissato.
Sembra assurdo parlare di fumetto in tali termini, eppure si deve fare.
Il fumetto non è un mondo a se' stante.
Un tempo non la pensavo così, ma mi son dovuto ricredere.
Come mi disse una volta, giustamente Massimo Perissinotto, "il mondo del fumetto non esiste, semmai esiste il mondo"....
Mai parole furono più vere. Un grande insegnamento, soprattutto di modestia, e di totale annullamento dell'autoreferenza che ogni media ha verso se stesso, il fumetto forse, molto più di altri.
Il mio discorso dove porta?
Lontano.
Porta ad un'idea, chiara, distinta e forte, il presupposto base che una storia made in Blam! Editions debba essere svestito da ogni connotazione di autocompiacimento.
Siamo bravi a disegnare? tutti lo sono, ma non hanno voluto farlo.
Siamo bravi a scrivere, e quello che scriviamo pochi eletti lo capiscono?
Sbagliato, tutti hanno qualcosa da dire, ma non tutti lo sanno dire, o hanno il tempo di dirlo.
dire include sapere, spiegare a se stessi innanzitutto per poi far comprendere agli altri.
o al limite far "riconoscere" e istigare al ragionamento dando dei presupposti.
Blam!- pensiero: far pensare.
Blam!-intenti: far vedere, notare, scandalizzare, vomitare, piangere, esaltare, emozionare.
fine prima parte.
"Blam!-pensiero".
Entrare in sintonia con quanto richiesto da una casa editrice è spesso molto difficile, specie se la casa editrice in questione è nuova, sconosciuta ed in giro non esistono prodotti a cui riferirsi.
Capita anche che degli autori mandino disegni, progetti, che normalmente sarebbero anche pubblicabilissimi, professionali, anche ben strutturati, ma arrivino nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
E' tempo di crisi, ma anche di rinnovamento.
Tempo di fermenti, di idee, di tensioni sociali, contrasti tra religioni, valori tradizionali e moderni.
Bisogna esserci.
Oppure no.
Una via di mezzo non esiste.
Non è accettabile.
I cambiamenti si fanno prendendo una posizione, innanzitutto, e poi scegliendo l'azione misurata all'obiettivo prefissato.
Sembra assurdo parlare di fumetto in tali termini, eppure si deve fare.
Il fumetto non è un mondo a se' stante.
Un tempo non la pensavo così, ma mi son dovuto ricredere.
Come mi disse una volta, giustamente Massimo Perissinotto, "il mondo del fumetto non esiste, semmai esiste il mondo"....
Mai parole furono più vere. Un grande insegnamento, soprattutto di modestia, e di totale annullamento dell'autoreferenza che ogni media ha verso se stesso, il fumetto forse, molto più di altri.
Il mio discorso dove porta?
Lontano.
Porta ad un'idea, chiara, distinta e forte, il presupposto base che una storia made in Blam! Editions debba essere svestito da ogni connotazione di autocompiacimento.
Siamo bravi a disegnare? tutti lo sono, ma non hanno voluto farlo.
Siamo bravi a scrivere, e quello che scriviamo pochi eletti lo capiscono?
Sbagliato, tutti hanno qualcosa da dire, ma non tutti lo sanno dire, o hanno il tempo di dirlo.
dire include sapere, spiegare a se stessi innanzitutto per poi far comprendere agli altri.
o al limite far "riconoscere" e istigare al ragionamento dando dei presupposti.
Blam!- pensiero: far pensare.
Blam!-intenti: far vedere, notare, scandalizzare, vomitare, piangere, esaltare, emozionare.
fine prima parte.
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